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Aurobindo, Ghosh Shri.

Poeta, mistico e pensatore indiano. Effettuò gli studi in Inghilterra, dove conseguì la laurea a Cambridge. Partecipò, al suo ritorno in patria, alla lotta anticolonialista e diventò il capo di una azione estremista di nazionalisti, che reclamavano la lotta armata contro gli Inglesi. Subì persecuzioni da parte delle autorità britanniche, quindi fu arrestato e imprigionato. Durante il periodo del carcere si trasformò da politico in mistico, persuadendosi che, per risolvere i problemi dell'uomo, le ideologie religiose e sociali servivano a ben poco. L'unica soluzione possibile era quindi tentare di cambiare la natura dell'uomo, dal momento che non erano sufficienti né la carità né le rivoluzioni. L'uomo in quanto tale, secondo A., non è in grado di costituire la fine dell'evoluzione, perché si trova a essere un'espressione troppo imperfetta dello spirito. L'uomo è solo una tappa, che la natura supererà: l'uomo però ha il compito di favorire questo superamento, per affrettare l'avvento dell'"essere sopramentale". Rifugiatosi nel 1910 a Pondicherry, fuori dalla giurisdizione inglese, fondò insieme ai francesi Paul e Mira Richard la rivista "The Ārya", che diffuse il suo pensiero. Nello stesso periodo scrisse numerosi saggi sullo yoga, la poesia e la letteratura; tra questi citiamo La Vita divina e La sintesi degli yoga. Nel 1920 fondò l'Ashram, comunità spirituale per i suoi discepoli, aiutato dalla francese M. Alfassa che dal 1926 assunse la direzione del cenobio (Calcutta 1872 - Pondicherry 1950).